Il saggio si muove intorno all’idea di una revisione del corpo filmico, del simulacro schermico, intesi come velo, maschera, effigie, sembiante, corpo sottile del sogno-rêverie, rintracciandola nella poetica di cineasti come Julio Bressane, Manoel De Oliveira, Raul Ruiz. In questo orizzonte entra in gioco una genealogia del corpo sottile e della ‘proiezione’ onirica che parte dall’immaginazione romantica e arriva a una concezione della ‘visione’ che trova nel surrealismo e nella psicoanalisi due intense costellazioni di lavoro sul corpo delle immagini.
The essay moves around the idea of a review of the film body, the simulacrum schermico, meaning veil, mask, likeness, semblance, the subtle body of the dream-rêverie, finding it inside the poetics of filmmakers like Julio Bressane, Manoel De Oliveira, Raul Ruiz. In this horizon comes in a genealogy of the subtle body and the dreamlike ‘projection’ starting from romantic imagination to a concept of ‘vision’ finding in surrealism and psychoanalysis two intense work constellations on the body image.