Rivista di filosofia
Journal of Philosophy
ISSN 2420-9775
Anno X, N. 25,
Online 31/10/2024
Immagine di copertina
di Bianca Roselli
Mimesis Edizioni

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CALL FOR PAPERS XI, 26, 2025: CENT’ANNI DI KAFKA

 

Dead line: 30 gennaio 2025

 

Questo numero di “Logoi”, a cura di Aisling Reid e Valentina Surace, è dedicato a Franz Kafka (1883–1924), in occasione del centenario della sua morte.
Walter Benjamin sosteneva che, per comprendere davvero l’opera di Kafka, occorre considerare la percezione che egli ha del suo fallimento, dimostrata dalla disposizione testamentaria di distruggere le sue opere. In questo fallimento si annuncia, tuttavia, un’interrogazione radicale sullo statuto dell’uomo e sulla sua esistenza. Kafka vive nel suo tempo come un morto in vita, come il cacciatore Gracchus costretto a vagabondare in una regione di mezzo tra l’aldiquà e l’aldilà. La sua opera è un’ellisse con due fuochi molto distanti: da un lato, l’esperienza della vita nella città moderna, in balia di un apparato giuridico ed economico impenetrabile e, dall’altro, quella della tradizione ebraica, a cui Kafka, come un esiliato, sente di non appartenere fino in fondo. Non a caso gli animali dei suoi racconti sono creature ibride e perlopiù rintanate nel sottosuolo, al riparo dal mondo in superficie. Tuttavia, in virtù di questa condizione di estraneità, Kafka riesce a cogliere con sguardo impietoso non solo l’agonia dell’impero absburgico, del “mondo di ieri”, ma anche a comprendere come pochi altri scrittori mitteleuropei del suo tempo la crisi irreversibile di ogni fondamento. La sua opera così enigmatica e straniante, oggetto di costante interesse non solo dal punto di vista letterario, ma anche, in particolare, da quello filosofico, non cessa di provocarci ancora oggi, a cento anni dalla sua morte: segno della sua indiscutibile attualità.

Le proposte potrebbero riguardare i seguenti argomenti (ma non solo questi):

– La legge
– Identità ebraica ed esilio
– tradizione e modernità
– animali
– umano e non-umano
– messianismo
– Influenze sulla letteratura, l’arte e il pensiero contemporaneo
– Kafka e la psicoanalisi

Gli autori interessanti a rispondere ad un Call for paper sono invitati:

1. a consultare la sezione ‘Submit’ dove troveranno le istruzioni per l’invio del materiale;
2. a leggere le Norme editoriali [scarica il pdf]. Non vengono accettate proposte non uniformate a queste indicazioni.
3. Le proposte degli Autori possono essere presentate in italiano e inglese, agli indirizzi: valentina.surace@unime.it e aislingreid1@hotmail.com e in copia a info@logoi.ph

Si ricorda, inoltre, che vengono presi in considerazione solo contributi inediti e relativi ai temi monografici scelti dalla Redazione per la rivista.

 

 


CALL FOR PAPERS XI, 27, 2025: LA DIDATTICA DELLA FILOSOFIA: UNA QUESTIONE FILOSOFICA, FORMATIVA E POLITICA

 

Dead line: 15 aprile 2025

 

Questo numero di “Logoi”è a cura di Annalisa Caputo, Luca Illetterati, Alessandra Modugno e Giovanni Paoletti. Il sottotitolo vuole dare la direzione e il tono al fascicolo. L’obiettivo non è tanto raccogliere esperienze (universitarie e/o scolastiche) relative all’insegnamento della filosofia, ma problematizzare la questione stessa della didattica della filosofia, in tre direzioni, che di fatto sono 3 domande aperte:

  • La didattica (della filosofia) è solo una questione didattica o anche filosofica? E, se sì, come e perché? Quali sono le questioni teoretiche che ha sollevato in passato e solleva ancora oggi l’insegnamento della filosofia? Che cosa mancherebbe alla filosofia se mancasse (l’interrogazione) sulla possibilità di un suo insegnamento e cosa manca alla didattica, quando è privata del quel genitivo (oggettivo? soggettivo?) “della filosofia”? Come si pone oggi (o come si potrebbe meglio porre) l’antico e sempre nuovo dilemma: insegnare (storia della) filosofia o insegnare a filosofare.
  • Accanto alle questioni più propriamente epistemologico-teoretiche, la didattica della filosofia si pone come disciplina di confine, in dialogo con altri ambiti del sapere, che si occupano della formazione. Quale rapporto si dà o si dovrebbe dare tra didattica in quanto tale e didattica specialistica della filosofia? Esiste un contributo specifico che le metodologie proprie della filosofia possono offrire alla metodologia didattica in generale? Le modalità con cui la didattica della filosofia vive, pensa e propone i laboratori, le pratiche, gli esercizi, le discussioni, i dibattiti in classe, che ricadute hanno sul modo con cui si può vivere, pensare e proporre in generale la didattica? Esiste un modo “filosofico” di fare progettazione didattica, di pensare il rapporto conoscenze/competenze, ecc.?
  • Ultima, benché primaria, c’è la questione politica. Pensiamo alla marginalizzazione che spesso continua ad avere l’insegnamento della filosofia (e alla antica questione: perché solo nei Licei?). Pensiamo alle ultime riforme del PF60; a quello che viene chiesto (o non chiesto) rispetto alla formazione e al reclutamento degli insegnanti. Pensiamo alla marginalizzazione spesso riservata alla voce di chi cerca di mettere in connessione il mondo della scuola e quello dell’università. Pensiamo alla difficoltà di connettere da un lato le esperienze concrete e pensate di chi fa filosofia nei Licei (e non solo nei Licei) e dall’altro di chi dovrebbe fare della didattica oggetto di ricerca e insegnarla, ma spesso non ha mai sperimentato ciò che accade in un’aula scolastica. Pensiamo alle ricadute di responsabilità e alle ragioni ultime per cui – sia a livello accademico che scolastico – ci si impegna rispetto a studenti e studentesse, in un contesto in cui il pensiero critico è sempre più marginalizzato.

Rispetto a questi temi, invitiamo gli autori interessanti a:

1. a consultare la sezione ‘Submit’ dove troveranno le istruzioni per l’invio del materiale;
2. a leggere le Norme editoriali [scarica il pdf]. Non vengono accettate proposte non uniformate a queste indicazioni.
3. a presentare le loro proposte all’indirizzo info@logoi.ph, e in copia a annalisa.caputo@uniba.it, alessandra.modugno@unige.it.

Si ricorda, inoltre, che vengono presi in considerazione solo contributi inediti e relativi ai temi monografici scelti dalla Redazione per la rivista.

 

 


CALL FOR PAPERS XI, 28, 2025: SARTRE AUJOURD’HUI

 

Dead line: 30 maggio 2025

 

Questo numero di “Logoi”è a cura di Ciro Adinolfi, Andrea Bellantone, Carmine Di Martino.
A poco più di ottant’anni da L’être et le néant, possiamo chiederci: che cosa resta di Sartre oggi? Negli ultimi anni, la letteratura critica si è confrontata con i temi del pensiero sartriano in maniera costante, come testimoniano i numerosi convegni e volumi apparsi nel panorama internazionale, esplorando l’attualità della sua riflessione, rintracciandone potenzialità e limiti. Le questioni al cuore della produzione sartriana nelle sue diverse fasi (dalla libertà, la malafede, il valore, l’alterità, la scelta, la situazione, alla soggettivazione, l’intersoggettività, la psicoanalisi, l’infanzia, il desiderio, la prassi) ci consentono di accostare la nostra epoca con uno sguardo stratificato, multifocale. Se la filosofia del primo periodo permette una interrogazione delle strutture dell’esistenza, la ricerca ulteriore apre lo sguardo sulla situazione individuale e collettiva a partire da una riflessione critica sui suoi taciti presupposti. Non va inoltre trascurata l’importanza della dimensione politica nel pensiero sartriano, anche sotto il profilo di un impegno concreto mai disertato dall’uomo Sartre fino alla sua morte, nel 1980. Bisogna infine menzionare l’apporto sartriano sul ruolo dell’arte nell’esperienza umana: la letteratura e il teatro, la biografia e l’autobiografia, il romanzo e la poesia sono infatti oggetto di una meditazione che tocca la relazione tra l’individuo e i suoi possibili.
La call for papers intende sondare attualità e inattualità del pensiero di Jean-Paul Sartre. Di seguito, esemplificativamente, alcuni possibili temi o parole chiave per la proposta dei contributi:

  • libertà
  • alterità
  • etica
  • intersoggettività
  • soggettivazione
  • psicoanalisi
  • biografia
  • prassi
  • politica
  • arte
  • la ricezione del pensiero di Sartre

Gli autori interessati a rispondere ad un Call for paper sono invitati:

1. a consultare la sezione ‘Submit’ dove troveranno le istruzioni per l’invio del materiale;
2. a leggere le Norme editoriali [scarica il pdf]. Non vengono accettate proposte non uniformate a queste indicazioni.
3. a presentare le loro proposte (di circa 50.000 battute) in italiano, inglese o francese, agli indirizzi: ciro.adinolfi@ict-toulouse.fr, andrea.bellantone@ict-toulouse.fr, carmine.dimartino@unimi.it, e in copia a info@logoi.ph .

Si ricorda, inoltre, che vengono presi in considerazione solo contributi inediti e relativi ai temi monografici scelti dalla Redazione per la rivista.

La notifica dell’accettazione o meno del proprio articolo, con eventuali modifiche maggiori o minori, verrà inviata entro il 31.07.2025. I contributi verranno pubblicati entro il 31 dicembre 2025.

 

 

 


CALL FOR PAPERS XII, 29, 2026: DISTANZE E ORIZZONTI. PROSPETTIVE SULLA FILOSOFIA DI HANS BLUMENBERG

 

Dead line: 16 giugno 2025

 

Questo numero di “Logoi”è a cura di Matteo Marcheschi e Tommaso Parducci.
Nell’ultimo ventennio il pensiero di Hans Blumenberg ha suscitato un notevole interesse soprattutto nel quadro dei dibattiti filosofici attorno al concetto di modernità. Una delle principali ragioni di ciò sta proprio nella capacità di Blumenberg di argomentare mettendo in tensione coppie concettuali antitetiche: tutto, nel suo pensiero, si muove a partire da ciò che non è ovvio, nitido e chiaro, poiché qualora le cose fossero interamente illuminate, finirebbero per rivelarsi solamente accecanti. L’ombra delle cose, per Blumenberg, è, dunque, una dimensione costitutiva ed essenziale della realtà e dell’esperienza: per potere vedere i contorni e delimitare i confini delle realtà, occorre osservare il mondo di sbieco. Pertanto, il pensiero di Blumenberg – e con esso la forma della ragione che egli indaga – non si muove in modo lineare, ma procede per discontinuità.
Un aspetto centrale di tale indagine coinvolge la relazione tra metafora e concetto: non solo la metafora non può essere ricondotta al concetto, ma nemmeno essa può essere osservata attraverso forme puramente concettuali. Si crea così una tensione che si gioca sul piano della metaforologia, ma soprattutto su quello della teoria dell’inconcettualità, come effetti di quella che Blumenberg chiama razionalizzazione della carenza, che «consiste nel completare la considerazione di ciò che dobbiamo fare come avveramento dell’intenzionalità della coscienza, con la considerazione, più antropologica, di ciò che siamo in grado di fare quanto ad avveramenti» (H. Blumenberg, Sguardo su una teoria dell’inconcettualità, 1979).
Un rapporto, quello tra metafora e concetto, che chiama poi in questione anche il mito, aspetto della produzione umana che si genera nell’esercizio – antropologico e intellettuale – della distanza. Il mito è una pratica della distanza in quanto forma di allontanamento del reale che consente di vivere gli aspetti più gravosi dell’esperienza. Sono queste le ragioni per le quali il mito pare contrapporsi alla ragione moderna. Il moderno, infatti, si definisce a partire dal concetto di orizzonte, ovvero da quella posizione che consapevolmente viene assunta dall’osservatore per comprendere la realtà circostante. Se nel caso del mito, si cerca di sfumare i contorni dell’esperienza, in quest’ultimo si cerca, invece di definirli.
Da ciò il filosofo arriva a delineare un’idea di logos che si manifesta attraverso diversi modi di vedere il mondo, oltre che di viverlo, comprenderlo e produrlo. Il mondo, infatti, si comprende attraverso quei tentativi che Blumenberg definisce come ‘rioccupazione’ [Umbesetzung] e ‘contro-occupazione’ [Gegenbesetzung] e che si legano a una concezione della verità come figlia del tempo. Un tempo però non lineare, ma ripiegato su sé stesso e che, di volta in volta, ripropone problematiche simili che vengono però risolte attraverso tentativi in parte già sperimentati ma che sono saldamente determinati, per conformità o conflitto, dai tempi da cui scaturiscono.
L’intreccio delle categorie chiave della riflessione blumenberghiana permetterà, per utilizzare una metafora cara all’autore stesso, non tanto di illuminare intensivamente verso una sola direzione, ma di moltiplicare i fasci di luce di diversa origine che consentano di determinare contorni e opacità differenti: è sullo sfondo di ciò che sarà possibile mettere a fuoco le molte forme e funzioni della ragione blumenberghiana nel suo, complesso, rapporto con la modernità.
Questo numero di Logoi.ph mira a far interagire tra loro alcune categorie chiave del pensiero di Blumenberg, spesso esplorate separatamente dalla critica, così da far emergere nuovi aspetti e nodi concettuali della sua indagine filosofia. I contributi attesi potranno riguardare temi come i seguenti:

  • la metaforologia e l’inconcettualità;
  • l’antropologia del mondo della vita;
  • i tentativi di definire il processo storico attraverso le nozioni di “rioccupazione” e “contro-occupazione”;
  • la teoria del mito sviluppata sulla base della questione della distanza;
  • la teoria della modernità sviluppata grazie alla nozione di orizzonte;
  • la riflessione sulla didattica della filosofia moderna attraverso nozioni problematiche come quella di “secolarizzazione”;
  • l’uso didattico del metodo metaforologico di Blumenberg.

Gli autori e le autrici interessati/e a rispondere a un Call for Papers sono invitati:

1. a consultare la sezione ‘Submit’ dove troveranno le istruzioni per l’invio del materiale;
2. a leggere le Norme editoriali [scarica il pdf]. Non vengono accettate proposte non uniformate a queste indicazioni.
3. a presentare le loro proposte in italiano o inglese, agli indirizzi: matteo.marcheschi@cfs.unipi.it ; tommaso.parducci@phd.unipit.it e in copia a info@logoi.ph .

Si ricorda, inoltre, che vengono presi in considerazione solo contributi inediti e relativi ai temi monografici scelti dalla Redazione per la rivista.

CALL FOR PAPERS XI, 26, 2025: ONE HUNDRED YEARS OF KAFKA

 

Dead line: January 30,  2025

 

This issue of ‘Logoi’, which is edited by Aisling Reid and Valentina Surace, is dedicated to Franz Kafka (1883–1924), marking the centenary of his death.
Walter Benjamin noted that to understand Kafka’s work entirely, one must consider his perceived failure, as demonstrated by his last will, which directed that his works be destroyed. In this apparent failure, Kafka probes deeply into the human condition and existence. Kafka’s life, much like that of his character Hunter Gracchus—the eternal wanderer—mirrors that of a living dead man. His oeuvre forms an ellipse centred around two focal points: the alienating experience of modern urban life, dominated by an opaque legal and economic system, and his estranged relationship with Jewish tradition, feeling like an exile within his own heritage. Notably, the hybrid animals in his stories, hiding beneath the earth, shielded from the world above, symbolise Kafka’s own sense of alienation. This outsider perspective allowed Kafka to incisively capture the agony of the declining Habsburg empire, the “world of yesterday”, and to recognise the irreversible crisis of foundational values in a way that few other Central European writers of his era could. His enigmatic and unsettling work continues to engage not only literary but also philosophical interests, challenging us even today, a century after his passing, a testament to his enduring relevance.

Proposed topics might include (but are not limited to):

– Law
– Jewish identity and exile
– tradition and modernity
– animals
– human and non-human
– messianism
– Influence of Kafka on contemporary literature, art and thought
– Kafka and Psychoanalysis

 

Authors interested in responding to a Call for Papers are invited to:

1. consult the ‘Submit’ section where they will find instructions for submitting materials;
2. read the editorial guidelines [pdf], Proposals not conforming to these guidelines will not be accepted;
3. submit proposals to valentina.surace@unime.it e aislingreid1@hotmail.com (and info@logoi.ph) and can be submitted in Italian or English.

 

It is also worth noting that only unpublished contributions related to the monographic themes chosen by the Editorial Board for the journal will be considered.

 

 


CALL FOR PAPERS XI, 27, 2025: TEACHING PHILOSOPHY: A PHILOSOPHICAL, EDUCATIONAL, AND POLITICAL ISSUE

 

Dead line: April 15,  2025

 

This issue of ‘Logoi’ is edited by Annalisa Caputo, Luca Illetterati, Alessandra Modugno, and Giovanni Paoletti. The subtitle provides the direction and tone for the volume. The aim is not so much to gather experiences (at the university and/or school level) related to the teaching of philosophy but to problematize the very issue of teaching philosophy through three avenues, which are essentially three open questions:
Is teaching (philosophy) merely a matter of pedagogy, or is it also a philosophical issue?
If so, how and why? What theoretical issues has the teaching of philosophy raised in the past, and what does it continue to raise today? What would philosophy lack without (the interrogation of) its teachability, and what is lacking in pedagogy when deprived of the “of philosophy” genitive (objective? subjective?)? How should the ancient yet ever-relevant dilemma—teaching the (history of) philosophy or teaching how to philosophize—be addressed today (or better addressed)?
Teaching philosophy as a boundary discipline, engaging in dialogue with other fields of knowledge related to education.
What relationship exists, or should exist, between pedagogy as such and the specialized teaching of philosophy? Is there a specific contribution that philosophical methodologies can offer to general pedagogical methodology? How do philosophy’s teaching methods—its workshops, practices, exercises, class discussions, and debates—impact the broader way teaching can be conceived, experienced, and proposed? Is there a “philosophical” way of designing pedagogical projects, thinking about the relationship between knowledge and competencies, and so on?
Finally, yet primarily, the political dimension. Consider the marginalization that the teaching of philosophy often continues to face (and the age-old question: why is it taught only in Licei?). Reflect on the latest PF60 reforms and what is expected (or not) regarding teacher training and recruitment. Think about the marginalization often reserved for those who seek to connect the worlds of schools and universities. Address the challenge of bridging the gap between the concrete, thoughtful experiences of those teaching philosophy in schools (and not only in Licei) and those who should make pedagogy the object of research and teaching it—yet often have no direct experience of a classroom setting. Consider the responsibility and ultimate reasons for academic and school-level commitment to students in a context where critical thinking is increasingly marginalized.

Regarding these topics, we invite authors to:

1. consult the ‘Submit’ section where they will find instructions for submitting materials;
2. read the editorial guidelines [pdf], Proposals not conforming to these guidelines will not be accepted;
3. submit proposals to info@logoi.ph, with a copy to annalisa.caputo@uniba.it and alessandra.modugno@unige.it

Please note that only unpublished contributions relevant to the monographic themes selected by the Editorial Board will be considered.

 

 

 

 

 

 

 


CALL FOR PAPERS XI, 28, 2025: SARTRE AUJOURD’HUI

 

Dead line: May 30,  2025

 

This issue of ‘Logoi’ is edited by Ciro Adinolfi, Andrea Bellantone, and Carmine Di Martino.
More than eighty years after L’être et le néant, we can ask ourselves: what remains of Sartre today? In recent years, critical literature has consistently engaged with the themes of Sartrean thought, as evidenced by numerous conferences and publications in the international landscape, exploring the relevance of his reflections while identifying their potential and limitations.
The issues at the heart of Sartre’s work across its different phases (freedom, bad faith, value, otherness, choice, situation, subjectivation, intersubjectivity, psychoanalysis, childhood, desire, praxis) enable us to approach our era with a stratified, multifocal perspective. While the philosophy of his early period facilitates an inquiry into the structures of existence, his later research broadens the view to encompass individual and collective situations, stemming from a critical reflection on their implicit assumptions.
Furthermore, the political dimension of Sartrean thought should not be overlooked, including its concrete engagement, which Sartre himself never abandoned until his death in 1980. Finally, it is essential to highlight Sartre’s contribution to the role of art in human experience: literature and theater, biography and autobiography, novels and poetry are all subjects of a meditation that delves into the relationship between the individual and their possibilities.
The Logoi journal’s call for papers aims to explore both the relevance and irrelevance of Jean-Paul Sartre’s thought. Below are some possible themes or keywords for proposed contributions:

  • Freedom
  • Otherness
  • Ethics
  • Intersubjectivity
  • Subjectivation
  • Psychoanalysis
  • Biography
  • Praxis
  • Politics
  • ArtThe reception of Sartre’s thought

Authors interested in responding to the call for papers are invited to:

1. consult the ‘Submit’ section where they will find instructions for submitting materials;
2. read the editorial guidelines [pdf], Proposals not conforming to these guidelines will not be accepted;
3. submit proposals (approximately 50,000 characters) in Italian, English, or French to the following email addresses:

ciro.adinolfi@ict-toulouse.fr
andrea.bellantone@ict-toulouse.fr
carmine.dimartino@unimi.it
and cc to info@logoi.ph

Please note that only unpublished contributions relevant to the monographic themes selected by the Editorial Board will be considered.

Notification of acceptance, including any required major or minor revisions, will be sent by July 31, 2025. Contributions will be published by December 31, 2025.

 


CALL FOR PAPERS XII, 29, 2026: DISTANCES AND HORIZONS: PERSPECTIVES ON THE PHILOSOPHY OF HANS BLUMENBERG

 

Dead line: June 16,  2025

 

This issue of ‘Logoi’ is edited by Matteo Marcheschi and Tommaso Parducci.
In the past two decades, Hans Blumenberg’s thought has garnered significant interest, especially in philosophical debates surrounding the concept of modernity. This interest stems primarily from Blumenberg’s ability to challenge antithetical conceptual pairs. In his philosophy, nothing is straightforward: things are never fully illuminated, for complete clarity would be blinding. For Blumenberg, the shadow of things is an essential part of reality and experience; to perceive the contours and boundaries of reality, one must observe the world obliquely. Accordingly, Blumenberg’s thought—and the form of reason he examines—does not proceed linearly but through discontinuities.
A central aspect of his philosophy is the relationship between metaphor and concept: not only can metaphor not be reduced to the concept, but it also cannot be observed through conceptual forms. This creates a tension expressed in his metaphorology and particularly in his theory of inconceptuality, as effects of what Blumenberg calls the “rationalization of deficiency,” which “consists in complementing the consideration of what we must do as the fulfillment of the intentionality of consciousness with the more anthropological consideration of what we are capable of doing in terms of fulfillment” (An Outlook on a Theory of Inconceptuality, 1979).
The relationship between metaphor and concept also raises questions about myth, a human creation born from the anthropological and intellectual exercise of distance. Myth is a practice of distance, a detachment from reality that enables us to endure the most burdensome aspects of experience. For this reason, myth seems to oppose modern reason. Modernity, after all, defines itself through the concept of horizon: the position consciously adopted by the observer to comprehend surrounding reality. In one case, the contours of experience are blurred; in the other, they are defined.
From this emerges an idea of logos expressed through various ways of perceiving, living, understanding, and producing the world. The world, according to Blumenberg, is understood through attempts he defines as “reoccupation” (Umbesetzung) and “counter-occupation” (Gegenbesetzung), which relate to a conception of truth as the child of time. However, this time is not linear but folded upon itself, continually revisiting similar problems resolved through attempts partly drawn from the past yet firmly determined by the times from which they emerge, legitimizing or opposing them.
The intertwining of key categories in Blumenberg’s thought allows, as the author’s own metaphor suggests, not for an intensive illumination in a single direction but for the creation of light beams from diverse origins, enabling the delineation of varied contours and opacities. Against this backdrop, it becomes possible to focus on the many forms and functions of Blumenbergian reason in its complex relationship with modernity.
This issue of Logoi aims to explore new aspects of Blumenberg’s philosophy, encouraging interaction between key categories of his thought that have often been examined separately. The discourse will develop along lines that may include topics such as:

  • Metaphorology and inconceptuality
  • The anthropology of the lifeworld
  • Attempts to define historical processes through the notions of “reoccupation” and “counter-occupation”
  • The theory of myth based on the issue of distance
  • The theory of modernity developed through the notion of horizon
  • Reflections on teaching modern philosophy using problematic notions such as “secularization”
  • The educational use of Blumenberg’s metaphorological method

Authors interested in responding to this Call for Papers are invited to:

1. consult the ‘Submit’ section where they will find instructions for submitting materials;
2. read the editorial guidelines [pdf], Proposals not conforming to these guidelines will not be accepted;
3. Submit proposals to matteo.marcheschi@cfs.unipi.it; tommaso.parducci@phd.unipit.it, with a copy to info@logoi.ph.

Please note that only unpublished contributions relevant to the monographic themes selected by the Editorial Board will be considered.