Rivista di filosofia
Journal of Philosophy
ISSN 2420-9775
Anno X, N. 24,
Online 31/03/2024
Immagine di copertina
di Bianca Roselli
Mimesis Edizioni

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Song to Song di Malick e un (im)possibile scenario esistenziale.
A partire da Essere e tempo
A. Caputo

The purpose of this essay is to reread the latest film by Terrence Malick (Song to Song, 2017), starting with the existential categories of Heidegger’s ‘Being and Time’. In doing so, we do not want to overlap the two ‘thinkers’ without foundation or to argue that the filmmaker has re-presented the ideas of the philosopher in the film, but we want to show the contribution that Cinema gives to philosophy (especially Malick, who ‘writes’ philosophical). The essay also shows how, precisely where languages and themes seem closer, the distance and the difference makes actually the dialogue between the conceptual language of philosophy and the image-movement languages of cinema

KEYWORDS: Terrence Malick, Song to Song, Martin Heidegger, Being and Time, Stimmungen

 

Il tentativo di questo saggio è rileggere l’ultimo film di Terrence Malick (Song to Song, 2017) a partire dalle categorie esistenziali di Essere e tempo di Heidegger: non per sovrapporre indebitamente i due ‘pensatori’, né per sostenere che il regista abbia (ripro)posto nel film le idee del filosofo, ma per mostrare come il Cinema non smetta di dare a pensare (soprattutto quando a ‘farlo’ è qualcuno che, come Malick, in fondo scrive testi di filosofia in maniera filmica). E lasciar riemergere la consapevolezza che, proprio là dove i linguaggi e i temi sembrano più vicini, è invece la distanza e la differenza che rende fecondo il dialogo: tra il linguaggio concettuale della filosofia e quello delle immagini-movimento del cinema.

PAROLE CHIAVE: Terrence Malick, Song to Song, Martin Heidegger, Essere e tempo, tonalità emotive

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