Rivista di filosofia
Journal of Philosophy
ISSN 2420-9775
Anno X, N. 24,
Online 31/03/2024
Immagine di copertina
di Bianca Roselli
Mimesis Edizioni

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Le competenze del bioeticista. Alle soglie di una definizione M. B. Saponaro

The National Bioethics Committee has recently and once again brought to its attention the definition of the competences of the bioethicist, «a particularly complex problem that bioethics brings with it: its very epistemological statute, with its clear interdisciplinary and pluralist vocation, poses quite a few difficulties in defining skills, knowledge and therefore competences». In particular, he intends to refer to the essential skills of the bioethics expert, as a member of ethics committees, as set out in the Ministry of Health Decree Criteria for the composition and functioning of ethics committees of 2013. The lack of punctuality and organicity that has characterised the defining arrangements would be motivated by the need not to disperse the interdisciplinary and complex nature of bioethics, «it is feared that defining expertise, establishing criteria for training with which to acquire it and others with which to ascertain it, would reduce the richness, the movement, the very life of bioethics, conceived not as ‘a knowledge’, but as a ‘dialogue between knowledge’, not as ‘a given ethical vision’, but as a ‘dialogue between different ethical visions’» . However, this choice has led in many cases to the poor qualification of the bioethicist, especially with respect to ethical-philosophical skills, which are devalued by those who reduce ethical training to a mere chapter of professional deontology, or who make it ‘coincide with a firm obedience to the dictates of the ideological community to which they belong’. With this opinion, the National Bioethics Committee raises the issue again, re-examining the epistemological status of bioethics, the definition of which constitutes the logical prius of the bioethicist’s competences. This debate is part of a context in which the ethical question is becoming increasingly insistent in various fields of knowledge and action, from the medical field to that of artificial intelligence, making this defining effort no longer elusive.

KEYWORDS: Bioethics, Competences, Moral Thinking, Epistemology, Clinical Practice

 

Il Comitato Nazionale per la Bioetica ha recentemente e nuovamente portato alla sua attenzione la definizione delle competenze del bioeticista, «un problema particolarmente complesso che la bioetica porta con sé: il suo stesso statuto epistemologico, a netta vocazione interdisciplinare e pluralista, pone non poche difficoltà a definire abilità, conoscenze e quindi competenze». In particolare, intende riferirsi alle competenze essenziali dell’esperto di bioetica, quale componente dei comitati etici, così come previsto dal Decreto del Ministero della Salute Criteri per la composizione e il funzionamento dei comitati etici del 2013. La mancanza di puntualità e organicità che ha caratterizzato gli assetti definitori troverebbe motivazione nella necessità di non disperdere l’interdisciplinarietà e la complessità della bioetica, «si teme che definire le competenze, stabilire criteri per la formazione con cui acquisirle e altri con cui accertarle, riduca la ricchezza, il movimento, la vita stessa della bioetica, pensata non come ‘un sapere’, ma come ‘dialogo tra saperi’, non come ‘una determinata visione etica’, ma come ‘dialogo tra visioni etiche diverse’». Tuttavia, questa scelta ha determinato in molti casi la scarsa qualificazione del bioeticista soprattutto rispetto alle competenze etico-filosofiche, svalutate da chi riduce la formazione etica a un semplice capitolo della deontologia professionale, o la fa «coincidere con una salda obbedienza ai dettati della comunità ideologica di appartenenza». Il comitato nazionale di bioetica ripropone con questo parere la questione, riesaminando lo statuto epistemologico della bioetica, la cui definizione costituisce il prius logico delle competenze del bioeticista.
Tale dibattito si inserisce in un contesto in cui la domanda etica si fa sempre più insistente in vari campi del sapere e dell’agire, dall’ambito medico a quello dell’intelligenza artificiale, rendendo questo sforzo definitorio non più eludibile.

PAROLE CHIAVE: bioetica, competenze, pensiero morale, epistemologia, pratica clinica

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