Rivista di filosofia
Journal of Philosophy
ISSN 2420-9775
Anno X, N. 24,
Online 31/03/2024
Immagine di copertina
di Bianca Roselli
Mimesis Edizioni

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Il bambino e il tempo.
Un percorso fenomenologico nelle ‘condizioni umane’ dell’educazione
B. Weber

The German phenomenologist Barbara Weber, in this essay, addresses the question of childhood and time from two directions. In the first part, inspired by Merleau-Ponty’s concepts of ‘field of presence’ and ‘situational understanding,’ she explores how children’s experience of time might contribute to our understanding of what it means to be human. In the second part, she challenges a chronological understanding of human existence with its implicit ambition to exire childhood. Normative approaches to children’s perception of time, like Piaget’s, are regarded critically because they ignore how children experience time very differently from adults: Children experience the moment at once with all its elements interconnected, rather than trying to chronologically unfold what they are perceiving. Children experience time as an ‘at once-ness.’ According to Weber, if properly listened to, children may teach adults new ways of being in the world; making us aware of the beginning and an end of every human’s existence.

KEYWORDS: Child, Education, Time, Aion, Merleau-Ponty

 

La fenomenologa tedesca Barbara Weber, in questo saggio, affronta la questione dell’infanzia e del tempo in due direzioni. Nella prima parte, ispirandosi ai concetti merleau-pontiniani di ‘campo di presenza’ e ‘comprensione situazionale’, esplora l’esperienza del tempo dei bambini, mostrando come possa contribuire alla nostra comprensione di cosa significhi essere umani. Nella seconda parte, l’autrice sfida la comprensione cronologica dell’esistenza umana e la sua implicita ambizione di uscire dall’infanzia. Gli approcci normativi alla percezione del tempo dei bambini, come l’approccio di Piaget, sono qui considerati in modo critico, perché ignorano il modo in cui i bambini vivono il tempo: in un modo molto diverso dagli adulti. I bambini vivono il ‘momento’, in una volta sola, con tutti i suoi elementi interconnessi, piuttosto che cercare di dispiegare cronologicamente ciò che stanno percependo. I bambini sperimentano il tempo come una immediatezza unica. Ecco perché, secondo la Weber, se adeguatamente ascoltati, i bambini possono insegnare agli adulti nuovi modi di essere nel mondo e possono renderci consapevoli dell’inizio e della fine che caratterizza l’esistenza di ogni essere umano.

PAROLE CHIAVE: bambino, educazione, tempo, aion, Merleau-Ponty

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