This paper aims to emphasize the crucial link between the untimely dimension and the role of art in Nietzsche’s thought. This connection will be highlighted by the analysis of some cultural and existential paradigms – namely Lebensformen – which Nietzsche outlines from the Second Untimely Meditation On the Use and Abuse of History for Life. The aim is therefore to display a reconstruction of Nietzsche’s critique to the society of his time through the understanding of some exemplary characters and some ‘conceptual personifications’ (Lebensformen) like the historian, the journalist, the scientist, the teacher and overall the ‘cultural philistine’. Furthermore, the speech will sketch some ‘human types’, representing, for Nietzsche, the chance of a new cultural renaissance (the poet, the musician and overall the artistic genius).Through this inspection, it is intended to show both the undeniable actuality of the Untimely Meditations, as well as their utopian and problematic aspects. In particular, the Second Untimely Meditation will be compared with The Birth of Tragedy, in order to show that, this work, although published in 1874, represents a sort of Erkenntniskritische Vorrede à la Benjamin and it concerns the idea of art proposed by Nietzsche in The Birth of Tragedy, since, in this work, Nietzsche offers a picture of Greek civilization which is on antipodes of a scholarly monumental-antiquarian historiography.
Il contributo intende porre in rilievo il decisivo legame tra inattualità e arte nel pensiero di Nietzsche attraverso alcune considerazioni sui paradigmi culturali ed esistenziali, ovvero sulle Lebensformen, descritte da Nietzsche a partire dall’Inattuale Sull’utilità e il danno della storia per la vita. In questo senso si proporrà una ricostruzione della critica di Nietzsche alla società del suo tempo attraverso l’interpretazione delle figure esemplari e delle personificazioni concettuali dei ‘tipi’ dello storico, del giornalista, dello scienziato, dell’insegnate-educatore-religioso in quanto filistei culturali da contrapporre ai ‘tipi’ del poeta, del musicista e in generale del genio artistico in quanto sperimentatori e profeti di una nuova renaissance culturale. Di tale ricognizione si intenderanno mostrare da un lato l’incontrovertibile attualità e il potenziale profetico, dall’altro gli elementi utopici o caduchi. Il particolare si mostrerà come l’analisi della seconda Inattuale riveli il rapporto di continuità sussistente tra il ruolo ascritto da Nietzsche all’arte nella Nascita della tragedia (ossia vivificare lo spirito della Grecità tragica), e il ruolo attribuito alla storia. L’obiettivo è quello di mostrare come, sebbene pubblicata in seguito (1874), la seconda Inattuale costituisca la ‘premessa gnoseologica’ all’idea di arte veicolata nella Nascita della tragedia, dal momento che essa propone un’immagine della Grecità agli antipodi della dotta storiografia monumentale-antiquaria.