Rivista di filosofia
Journal of Philosophy
ISSN 2420-9775
Anno X, N. 24,
Online 31/03/2024
Immagine di copertina
di Bianca Roselli
Mimesis Edizioni

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La filosofia è un (bel) grattacapo.
Un percorso di educazione speciale
L. Parente

This essay is the story of the experience of a Philosophy laboratory done at the ‘Cicognini – Rodari’ Human Sciences Lyceum of Prato and it traces the most significant moments of the laboratory itself. The path was designed and implemented for a group of students with certified cognitive disability and an Individualized Educational Plan with differentiated objectives. Can philosophy play a role in improving the life style of those students, and how? Following the experience of P4C, we organized a ‘special’ research community, in which the narration of oneself and one’s own experience became a field of comparison and growth in a philosophical sense, improving the relationship to oneself and the group. Looking for definitions, reflecting on words, making comparisons, problematizing and contextualizing coherently, a utopian and beautiful experience was created. What kind of beauty is this? The beauty of non-conventional thought, a beauty made of vulnerability towards life and towards future, that gives to thinking every day about our being-for-education.

KEYWORDS: Vulnerability, Inclusive Education, Self-Care, Community, P4C

 

Questo saggio è il racconto dell’esperienza di un laboratorio di Filosofia attuato presso il Liceo delle Scienze Umane ‘Cicognini – Rodari’ di Prato e ne ripercorre i momenti più significativi. Il percorso è stato pensato e realizzato per un gruppo di studentesse con disabilità cognitiva certificata e con Piano Educativo Individualizzato per obiettivi differenziati. Può la filosofia avere un ruolo nel miglioramento del progetto di vita di quegli alunni? In che modo? Seguendo l’esperienza della P4C è stata instituita una comunità di ricerca ‘speciale’ in cui la narrazione di se stessi e del proprio vissuto diventasse un campo di confronto e crescita in senso filosofico migliorando la relazione a se stessi e al gruppo. Cercando definizioni, riflettendo sulle parole, operando confronti, problematizzando e contestualizzando coerentemente si è dato vita ad un’esperienza utopica e bellissima. Che bellezza è questa? La bellezza del pensiero non-convenzionale, una bellezza fatta di vulnerabilità di fronte alla vita e al futuro che dà a pensare quotidianamente al nostro essere-per-l’educazione.

PAROLE CHIAVE: vulnerabilità, educazione speciale, cura-del-sé, comunità, P4C

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