In an intertwined interdisciplinary dialogue, which intends to preserve the two disciplines in their absolute difference, and precisely for this reason in the possibility of enriching each other, the Authors – focusing on Cullmann’s text on time – show on one hand its relevance in the both philosophical and theological debate, on the other hand (starting from it) they question the possibility of deconstructing the traditional ontotheological vision of the time / eternal relationship. Within this, other sensitive nodes emerge, interesting for the two disciplines (and on the border between them), such as the relationship between history, interpretation and reality, between cyclical and linear time, between chronological and kairological dimension, between ‘exspressible’ and ‘Inexspressible’.
In uno stringente dialogo interdisciplinare, che intende preservare le due discipline nella loro assoluta differenza, e proprio per questo nella possibilità di arricchirsi vicendevolmente, gli Autori – mettendo al centro il testo di Cullmann sul tempo –mostrano da un lato la sua attualità nel dibattito sia filosofico che teologico, dall’altro lato (partendo da esso) si interrogano sulla possibilità di decostruire la visione ontoteologica tradizionale del rapporto tempo/eterno. All’interno di questo, emergono altri nodi sensibili, interessanti per le due discipline (e al confine tra esse), come il rapporto tra storia, interpretazione e realtà, tra tempo ciclico e lineare, tra dimensione cronologica e kairologica, tra dicibile e indicibile.