This essay aims to prove that Democritus’ determinism, which is the foundation of phenomenal reality, is not radically contrary with ethics which enhance the subject’s autarchy.
By analyzing the little and meager fragments and witnesses come down to us, and the notions of ‘euthymia’, ‘ananke’, ‘tyche’, ‘automaton’, it was clear how Democritus emphasized the concepts of rationality, freedom of thought and of action, responsibility. If there’s an aporia between his vision of the world and ethics, this is probably mainly due to doxographers and ancient and modern readers of the Democritean doctrine who, while interpreting it, were unwittingly affected by their philosophical, cultural and scientific formation, or they have shaped the meaning of it in accordance with their goals.
In questo saggio si è cercato di provare che il determinismo posto da Democrito a fondamento della realtà fenomenica, non contrasta radicalmente con un’etica in cui si esalta l’autarchia del soggetto. Dall’analisi dei pochi e scarni frammenti e delle testimonianze giunti fino a noi e delle nozioni di ‘euthymia’, ‘ananke’, ‘tyche’, ‘automaton’, è emerso come Democrito enfatizzi i concetti di razionalità, libertà di pensiero e di azione, di responsabilità. Se un’aporia c’è tra la sua visione del mondo e l’etica, forse questa è imputabile in gran parte ai dossografi o ai lettori antichi e moderni della dottrina democritea che, nell’interpretarla, sono stati inconsapevolmente condizionati dalla propria formazione filosofica, culturale e scientifica oppure ne hanno piegato il significato in funzione dei propri scopi.