At first, the paper deconstructs the ‘Distance education’ on a lexical and historical-critical level, and proposes to use the term ‘Emergency on line Education’ (to indicate what one did during the lockdown). Then, in a second part, by reviewing some ‘theoretical’ positions on the subject, the internal criticalities of both the ‘Distance education’ and the so-called ‘blended’ Education are reviewed. So, the reconstruction comes to 2020-2021 Italian School Plan (June 2020) and to Integrated Digital Education, that, according to the author, should be understood substantially as a proposal for emergency and not (automatically) as a resource for the future. Therefore, in the final part of the paper, it emerges the proposal of a ‘Vicinity Education’, a deliberately dissonant expression, that is used to mark the need (in Post-Covid Era) to reflect with attention and conviction on the centrality of the ‘body’ teacher and the ‘bodies’ taught: in Teaching in general and in Philosophy teaching in particular. A rethinking that cannot fail to invest in the way we propose the contents of our teaching (knowledge), we design the learning objectives (and competencies) and the ways to achieve this (teaching methodologies and technologies ).
L’articolo, in una prima parte, decostruisce la proposta della ‘Didattica a distanza’ (DaD) sul piano lessicale e storico-critico, proponendo (per quanto fatto durante il lockdown) la dizione ‘Didattica on line, di emergenza’. Quindi, in una seconda parte, passando in rassegna alcune posizioni ‘teoriche’ sul tema, vengono ripercorse le criticità interne sia alla DaD sia alla cosiddetta didattica mista (o blended, o ibrida). Si arriva così al Piano scuola 2020-2021 (del giugno 2020), giustificando le ragioni per cui si ritiene che anche la Didattica digitale integrata (DDI) vada intesa sostanzialmente come una proposta per l’emergenza e non (automaticamente) come una risorsa per il futuro. Da qui l’abbozzo di una proposta che è sottesa nell’espressione del titolo (Didattica a vicinanza), volutamente sgrammaticata, a segnare la necessità, nel Post-Covid, di tornare con maggiore attenzione e convinzione a riflettere sulla centralità del ‘corpo’ insegnante e dei ‘corpi’ insegnati: nella didattica in generale e nella didattica della filosofia in particolare. Un ripensamento che non potrà non investire anche il modo con cui proponiamo i contenuti del nostro insegnamento (conoscenze), progettiamo gli obiettivi di apprendimento (con le competenze che vogliamo mettere in gioco) e le strade attraverso le quali vivere tutto questo (metodologie e tecnologie didattiche).