Rivista di filosofia
Journal of Philosophy
ISSN 2420-9775
Anno XI, N. 26,
Online 30/04/2025
Mimesis Edizioni

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A Voice that Must be Silenced? In the Name of Reason.
A Reading of D’un ton apocalyptique adopté naguère en philosophie
P. Fridlund

Derrida identifies a discourse based on reason and another on revelation. Kant rejects the latter, as it contains a tone that entails subjectivity, speculation and claims to knowledge by mystical means. It may also be argued that acceptance of revealed or intuitive knowledge legitimises conspiracy theories, with grave political consequences. Yet a pure and plain discourse is conceptually impossible. The upside is that this gives space to the human subject as interpreter. Derrida’s essay on an ‘apocalyptic tone’ puts the finger on the need for revelation and for a debate regarding what kind of knowledge is valorised.

KEYWORDS: Apocalyptic tone, Jacques Derrida, Doing philosophy, Revelation, Voice of reason — voice of the oracle

 

Derrida individua un discorso basato sulla ragione e un altro sulla rivelazione. Kant rifiuta quest’ultimo, in quanto contiene un ‘tono’ che implica soggettività, speculazione e pretese di conoscenza ‘mistiche’. Si può anche sostenere che l’accettazione della conoscenza rivelata o intuitiva legittimi le teorie cospirative, con gravi conseguenze politiche. Tuttavia, un discorso univoco è concettualmente impossibile. Il lato positivo di tutto ciò è che questo dà spazio al soggetto umano in quanto interprete. Il saggio di Derrida sul ‘tono apocalittico’ mette il dito sulla necessità della rivelazione e di un dibattito sul tipo di conoscenza da valorizzare.

PAROLE CHIAVE: tono apocalittico, Jacques Derrida, filosofare, rivelazione, voce della ragione – voce oracolare

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