Rivista di filosofia
Journal of Philosophy
ISSN 2420-9775
Anno XI, N. 26,
Online 30/04/2025
Mimesis Edizioni

Cookie banner
Cookie Banner – CSS

Kafka anticoncentrazionario. Una lettura simbolico-politica M. F. Schepis

Franz Kafka’s personal resistance to totalizing universes is reflected in his distinctive writing style, which appears clear and linear yet is imbued with paradoxes that break the frontiers of logic. This peculiar style, which is influenced by the wandering spirit of his Jewish heritage, as explored in this essay, invites a political reflection. Specifically, the essay offers a symbolic interpretation of the story At the Building of the Great Wall of China (1917), contrasting the logic of the ‘wall’, which divides and confines, with the logic of the ‘threshold’, which opens passages. Through the Kafkaesque image of a ‘new Babel’, the essay uncovers the seemingly paradoxical idea of a new human order, that finds protection and salvation not in the reductionist and exclusionary margin but in the prospective of the gateway.

KEYWORDS: politics, Babel, idol, wall, gateway

 

La resistenza personale di Franz Kafka agli universi totalizzanti è rappresentata dalla sua peculiare scrittura, apparentemente chiara e lineare ma colma di paradossi che infrangono i confini della logica. Tale scrittura, influenzata dallo spirito errante di matrice ebraica, si presta nel presente lavoro a una riflessione di natura politica. In particolare è proposta una lettura simbolica del racconto Durante la costruzione della muraglia cinese (1917), in cui la logica del ‘muro’, che oppone e chiude, si confronta con logica della ‘soglia’, che dischiude passaggi. Verrà colta, così, nell’immagine kafkiana di una ‘nuova Babele’, l’idea, solo apparentemente assurda, di un nuovo assetto umano, che trova protezione e salvezza nel varco piuttosto che in un margine riduzionista ed escludente.

PAROLE CHIAVE: politica, Babele, idolo, muro, varco

Leggi l’articolo in PDF