Rivista di filosofia
Journal of Philosophy
ISSN 2420-9775
Anno X, N. 24,
Online 31/03/2024
Immagine di copertina
di Bianca Roselli
Mimesis Edizioni

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Gilles Deleuze, un’estetica dell’immanenza.
Intervista a cura di Stefano Oliva e Enrico Schirò
D. ANGELUCCI

Talking about Deleuzian philosophy from an aesthetical point of view, in this interview Daniela Angelucci explains the reasons of her interest and commitment to Deleuze’s thought. The French thinker shows why we should think to philosophy as a creative practice, in analogy to arts. In this perspective, it looks like philosophy has got a special relationship with cinema, which gives us a concrete example of duration and represents/repeats the ‘plan of immanence’, one of the Deleuze’s key concepts. According to Angelucci, the experience of immanence finds its place not only in aesthetics and in the experience of arts, but in the ordinary life too. Underlining the connection between cinema, walking, and aesthetical experience of space, she shows how the philosophy of Deleuze could be thought as an aesthetics of immanence.

KEYWORDS: Cinema, Creation of Concepts, Aesthetical Experience, Immanence, Walking

 

Discutendo della filosofia deleuziana da un punto di vista estetico, in questa intervista Daniela Angelucci spiega le ragioni del suo interesse e del suo impegno verso il pensiero di Deleuze. Il pensatore francese mostra perché dovremmo pensare alla filosofia come ad una pratica creatrice, in analogia con le arti. In questa prospettiva, la filosofia sembra avere una relazione particolare con il cinema, il quale offre un esempio concreto della durata e rappresenta/ripete il ‘piano di immanenza’, uno dei concetti chiave di Deleuze. Secondo Angelucci, l’esperienza dell’immanenza trova il suo posto non solo nell’estetica e nell’esperienza artistica, ma anche nella vita quotidiana. Sottolineando la connessione tra il cinema, il camminare e l’esperienza estetica dello spazio, mostra come la filosofia di Deleuze possa essere pensata come un’estetica dell’immanenza.

PAROLE CHIAVE: cinema, creazione di concetti, esperienza estetica, immanenza, camminare

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