Starting from the premise of ‘Life’, according to which ‘Good’ and ‘Evil’ are defined, Nietzsche deconstructs the concept of guilt, arguing that the reason of ‘bad conscience’ lies in the repressive action executed by civilization to damage individual vital impulses, from which would arise the worst human illness. Freud, reflecting on the Great War, comes to formulate himself a genealogy of morality, inspired by the discovery of aggression and destruction drives, which erupt from the unconscious without brakes. Even if, according to Freud, civilization should not go too far in repressing vital impulses, it is necessary to prevent them from venting freely. Instead, we must develop indirect non-destructive ways to express them. Although there are many points of convergence between Nietzsche and Freud’s diagnoses, their reflections lead to a different ethical-political outcome.
Nietzsche, muovendo dal presupposto della ‘vita’, in base al quale trovano la loro definizione ‘bene’ e ‘male’, procede a una decostruzione del concetto di colpa, sostenendo che la causa della ‘cattiva coscienza’ sta nell’azione repressiva che la civiltà esercita a danno degli impulsi vitali dell’individuo, da cui scaturirebbe la peggiore malattia dell’uomo. Anche Freud, a partire dalla riflessione sulla Grande Guerra, arriva a formulare una genealogia della morale, traendo spunto dalla scoperta delle pulsioni di aggressività e di distruzione che dall’inconscio erompono senza freno all’esterno. Se anche per Freud la civiltà non dovrebbe eccedere nel reprimere i moti pulsionali, tuttavia è necessario impedire che a essi si dia libero sfogo, trovando vie indirette per poterli esprimere in modo non distruttivo. Pur potendosi riscontrare molti punti di contatto tra le diagnosi di Nietzsche e Freud, le loro riflessioni conducono a un differente esito etico-politico.