Using the term ‘languages’ in the plural rather than the singular form might seem improper, if this is about the philosophy of Heidegger. In fact, according to Heidegger, language is «idem et unum», as Ereignis’s original Saying. However, in On the Way to Language, Heidegger not only emphasizes the unity/uniqueness of Saying («language is monologue …; it alone speaks …; it speaks lonesomely»), but he also reminds us that «only he can be lonesome who is ‘not alone’, means not apart, singular without any rapports». Then it is no coincidence the subsequent reference to the known verse of Hölderlin «…we are a conversation / and can hear from one another». In this issue of “Logoi” we wanted to collect contributions that can show the fruitful legacy of Heidegger also in relation to the languages of the arts: poetic/literary, artistic/visual, musical, etc.
Può sembrare improprio l’uso del termine ‘plurale’ (linguaggi), invece del singolare (Linguaggio) in connessione al pensiero heideggeriano. Sappiamo, infatti, come per Heidegger il Linguaggio sia «idem et unum» in quanto Dire originario dell’Ereignis. Eppure, in In cammino verso il linguaggio, proprio mentre sottolinea l’unità/unicità del Dire («il linguaggio è monologo…; è lui solo che parla…; è solitario»), Heidegger contemporaneamente ricorda che «solitario può essere soltanto colui che non è solo, vale a dire che non è separato, isolato, senza alcun rapporto». E non è casuale il successivo richiamo al noto verso di Hölderlin «poi che siamo un dialogo e l’un dell’altro ascoltiamo». Con questo numero di “Logoi” abbiamo voluto, quindi, accogliere la sfida di questa eredità heideggeriana e raccogliere contributi in grado di mostrare la sua fecondità, anche in relazione al ‘dialogo’ con il linguaggio artistico, musicale, poetico, filmico.