The paper aims to examine the concept of the original (Ur-) in early Nietzsche’s work, understood as the locus of the authentic and the truthful, with reference to the theme of music and classical Greekness. In music, truth and art meet intimately; in Greekness, the reasons for their separation become apparent. It is in the confrontation with both that the permanent foundations of Nietzschean thought are laid: its profoundly unpolitisch nature, the relevance of the aesthetic sense, the desecration of commonplaces, conformisms and conventions, the selective culture, independent of all political and social conditioning, the free creative challenge of ingenuity, the radical self-assertion and self-criticism, pushed to the point of self-annihilation, since after the killing of God the last obstacle can only be oneself.
Il contributo si propone di esaminare il concetto di originario (Ur-) nell’opera del primo Nietzsche, inteso come luogo dell’autentico e del veritiero, in riferimento al tema della musica e alla grecità classica. Nella musica, verità e arte si incontrano intimamente; nella grecità si evidenziano le ragioni della loro separazione. È nel confronto con entrambe che si pongono le basi permanenti dell’intera vicenda del pensiero nietzscheano: la sua natura profondamente unpolitisch, la rilevanza del senso estetico, la dissacrazione dei luoghi comuni, dei conformismi e delle convenzioni, la cultura selettiva, indipendente da ogni condizionamento politico e sociale, la libera sfida creativa dell’ingegno, l’autoaffermazione e l’autocritica radicale, spinta fino all’autoannientamento, poiché dopo l’uccisione di Dio l’ultimo ostacolo non può che essere sé stessi.