[XI, 26, 25] CENT’ANNI DI KAFKAONE HUNDRED YEARS OF KAFKA

This paper explores the question: What is critical in critical thinking? By proposing an interpretation of the notion of Bildung in Classical German Philosophy – especially in Kant – as a critical category through which to rethink the relationship between subjectivity and world, it reconsiders to rethink the role of philosophy in education, while suggesting a possible dialogue with the emancipatory project of Paulo Freire’s Pedagogy of the Oppressed. Rather than treating critical thinking as a transferable soft skill, the article presents it as a transformative practice rooted in the tensions between subject and world, formation and conformity, autonomy and immersion. Reclaiming critique as a form of emancipation, the paper calls for an education that not only adapts to the world but seeks to transform it.

KEYWORDS: Education, Philosophy, Bildung, Kant, Critical thinking

 

Questo contributo esplora la domanda: che cosa c’è di critico nel pensiero critico? A partire da un’interpretazione della nozione di Bildung nella filosofia classica tedesca – e in particolare nel pensiero di Kant – come categoria critica attraverso cui ripensare il rapporto tra soggettività e mondo, il testo riconsidera il ruolo della filosofia nell’educazione, suggerendo al contempo un possibile dialogo con il progetto emancipatorio della Pedagogia degli oppressi di Paulo Freire. Lungi dal trattare il pensiero critico come una soft skill trasferibile, l’articolo lo interpreta come una pratica trasformativa, radicata nelle tensioni tra soggetto e mondo, formazione e conformazione, autonomia e immersione. Rivendicando il carattere emancipatorio della critica, il testo richiama la necessità di un’educazione che non si limiti a promuovere l’adattamento al mondo, ma che si configuri come strumento della sua trasformazione.

PAROLE CHIAVE: Educazione, Bildung, pedagogia critica, Kant, pensiero critico

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