Rivista di filosofia
Journal of Philosophy
ISSN 2420-9775
Anno XI, N. 27,
Online 31/10/2025
Mimesis Edizioni

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L’insegnamento della filosofia a scuola e la questione del canone G. Paoletti

The function and nature of the canon in philosophy education is a topic more often discussed than systematically studied. This article examines it within the context of school philosophy teaching, adopting a comparative European perspective. The establishment—or critique—of canons of authors, works, and questions raises the issue of the standpoint from which they are defined: whether from the perspective of tradition and the influence historically exercised by certain authors and texts (a parte obiecti), or from that of their present reception, interpreted through the values of a community and its educational institutions (a parte subiecti). Far from being a static list, the canon emerges as a dynamic construct that mediates between disciplinary identity and critical openness. A comparison of curricular and policy documents from Italy, Spain, and France allows for the identification of certain typological parameters of canons: their breadth (narrow or broad), their degree of prescriptiveness (rigid or flexible), and their level of identity investment (the greater or lesser weight accorded to the national philosophical tradition). Finally, the paper considers the ‘strength of the canon’ — that is, the extent to which officially defined canons exert an effective influence on classroom practice. An empirical study conducted among final-year philosophy classes in Tuscan upper secondary schools during the 2024–2025 academic year highlights distinctive tendencies in teachers’ choices, oscillating between adherence to official norms and efforts at innovation.

KEYWORDS: Philosophy Teaching, Philosophical canon, Historical–problematic approach, European comparative perspective

 

La funzione e la natura del canone nella didattica della filosofia è un tema più discusso che studiato. In questo articolo lo si analizza rispetto all’ambito dell’insegnamento scolastico, in un’ottica comparativa. L’istituzione (o la critica) dei canoni – di autori, di opere, ecc. – chiama in causa in primo luogo la prospettiva da cui tali canoni vengono definiti: la tradizione e l’influenza esercitata in passato da autori, questioni, opere, ecc. (a parte obiecti) oppure la loro ricezione nel presente alla luce dei valori propri della comunità e delle sue istituzioni educative (a parte subiecti). Il canone, lungi dall’essere un elenco statico, si configura come un dispositivo dinamico che mantiene in equilibrio identità disciplinare e apertura critica. Il confronto fra documenti normativi elaborati in Italia, Spagna e Francia permette in secondo luogo di distinguere alcuni parametri tipologici dei canoni: a seconda dell’ampiezza (canoni stretti o larghi), dei livelli di obbligatorietà (rigidi o flessibili), dell’investimento identitario (peso maggiore o minore della tradizione filosofica nazionale). Ci si pone infine la questione della ‘forza del canone’, cioè dell’efficacia esercitata nella prassi didattica concreta dai canoni definiti dalle normative. Un’analisi empirica condotta sulle classi quinte dei licei toscani a.s. 2024-2025 mostra alcuni aspetti peculiari delle scelte più diffuse in questo gruppo di docenti, tra fedeltà alla norma e tentativi di innovazione.

PAROLE CHIAVE: didattica della filosofia, canone, approccio storico-problematico, comparazione europea

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